Placebo
{la band torna con un EP, dopo nove anni}
di Jupiter {Fashion Buyer} Milano
A nove anni dall’uscita del loro ultimo album “Loud Like Love” la band di Brian Molko torna con un disco ricco di temi importanti e c’è qualcosa di rassicurante nel sapere che, nonostante la pausa di quasi un decennio, i Placebo sono sempre esattamente gli stessi.
Mentre gli ultimi due album della band hanno tentato di creare un suono più mainstream, “Never Let Me Go” è un EP che torna alle loro radici sperimentali ed estreme. I temi trattati riflettono la nostra società attuale, (crisi climatica, tensioni politiche) e il contenuto è un perfetto equilibrio tra abile impronta lirica, talvolta esasperata e deformante e fragoroso rock noir, che ci racconta il mondo attuale, con brani che ci catapultano davanti paesaggi colmi di insofferenza, divisioni e saturazioni tecnologiche.
Questo ultimo lavoro è un perfetto
equilibrio tra abile impronta lirica,
talvolta esasperata e deformante
e fragoroso rock noir
Già lo scorso settembre i Placebo ruppero il loro lungo silenzio pubblicando “Beautiful James” il loro primo singolo in cinque anni e mettendo in chiaro da subto su dove il gruppo volesse andare a parere con questo nuovo lavoro e dopo nove anni dall’uscita del loro ultimo album, il frontman dei Placebo Brian Molko non è affatto cambiato, è ancora depresso, per così dire. In una recente intervista a Rolling Stone UK dice:
«La terra si è ripresa la natura, gli animali sono tornati. E sai perché? Non ci sono esseri umani. È così che immagino il mondo tra un millennio: un pianeta dove gli animali possono nuovamente prosperare, dopo che noi uomini abbiamo fatto di tutto per distruggerlo in nome del profitto».
I Placebo, hanno plasmato il suono
dei tristi adolescenti degli anni ’90
La copertina di “Never Let Me Go” ritrae una spiaggia fatta di vetrini colorati. Molko l’ha ideata dopo aver letto di un’area balneare nella California settentrionale – dice sempre a Rollng Stone – per anni utilizzata come discarica. Ci buttavano di tutto, dai piani cottura alle automobili, finché a fine anni ’60 non è stata pulita. Durante la bonifica, si è scoperto che il vetro era stato levigato dalle onde dell’oceano, creando il caleidoscopio di colori che oggi è sulla copertina del disco.