Spencer Tunick
{L’installazione nuda che sensibilizza il lento scomparire del Mar Morto}

di Federico “Mac” Macchi
{Reportage, documentaristica}

Centinaia di modelli nudi “con addosso solo vernice bianca” per rappresentare “granelli di sale”, camminano attraverso una distesa desertica nel sud di Israele, per sensibilizzare l’opinione pubblica globale, sul graduale e inesorabile ritirarsi delle acque del Mar Morto, che ogni anno retrocedono di circa un metro, lasciando dietro di sé un deserto salato e arido.

L’installazione è parte dell’ultimo progetto fotografico dell’artista americano Spencer Tunick, in Israele. Si tratta della terza opera di questo tipo a 5 anni di distanza dalla precedente (2011, 2016 e 2021) per mostrare il cambiamento del paesaggio a ogni singolo scatto. Quello che negli anni è cambiato è anche il numero di modelli impiegati, così come la messa in scena.
L’evento è durato circa tre ore, durante le quali l’artista ha posizionato i modelli e la macchina fotografica, in base allo sfondo e alla luce. Scopo dell’iniziativa è attirare l’attenzione sull’importanza di preservare e tutelare il Mar Morto, nonché sull’istituzione dell’omonimo Museo che sarà costruito ad Arad.

“L’acqua è vita.
Il Mar Morto sta scomparendo,
dobbiamo trovare un modo per mantenere il livello o per portare acqua dolce nel Mar Morto, ma allo stesso tempo, mantenere tutti i paesi che circondano con acqua”

L’artista ha sottolineato come sia “difficile nascondere il fatto che il Mar Morto sta scomparendo e l’istituzione del Museo del Mar Morto è il nostro modo per creare consapevolezza di questo fatto. La mia visita in Israele è stata un’esperienza unica – prima di tutto per me – e sono sempre felice di tornare qui e fotografare nell’unico paese del Medio Oriente che consente un’arte come questa”.
Israele e Giordania, negli ultimi anni, hanno deviato a monte gran parte dell’acqua per l’agricoltura e l’acqua potabile, mentre l’estrazione di minerali e l’evaporazione accelerata dai cambiamenti climatici,  hanno ulteriormente aggravato il problema.

Tunick ha realizzato installazioni,
tra le altre, a New York, Londra, Vienna, Barcellona e Sydney.
Arad si unisce a questa illustre lista ospitando l’artista grazie al Ministero del Turismo di Israele.