Halston, leggendario designer
{Nel ’70 e ’80 vestì tutti, da Andy Warhol a Jackie Kennedy}
di Jupiter {Fashion Buyer} Milano
Sono in trepidante attesa di vedere “Halston” (netflix) con Ewan McGregor nel ruolo del protagonista, la pellicola ripercorrerà la vita del leggendario designer Roy Halston Frowick, lo stilista dei capi più iconici e dallo stile di vita edonistico, che divenne famoso nella New York negli anni ’70 e ’80 vestendo tutti, da Andy Warhol a Jackie Kennedy.
Roy Halston Frowick, conosciuto solo come Halston, fu un leggendario fashion designer degli anni ’70 e ’80, dalla personalità poliedrica, grande amico di Andy Wahrol. Di origini umili, proveniente dal Midwest, in pochi anni toccò con mano il successo nell’industria moda, assieme ai suoi eccessi e allo stile di vita festaiolo per cui divenne ugualmente celebre.
Creatore di un nuovo fashion style, fatto di eleganza e tocchi audaci, vestì star del calibro di Liz Taylor, Bianca Jagger, Catherine Deneuve, Liza Minnelli, Marella Agnelli e Jackie Kennedy che sfoggiò all’Inauguration Day di suo marito nel 1961, un cappellino celeste, facendo raggiungere allo stilista l’ambita fama in meno di 24 ore, tanto che anche il compianto Karl Lagerfeld disse «il primo, della nuova generazione di stilisti, a creare il vero stile americano».
Gli anni dello Studio 54, vertiginoso epicentro dell’edonismo glamour anni ’70, droga senza fine e ogni genere di sesso.
La leggenda racconta che il 2 maggio 1977, a mezzanotte Bianca Jagger, fece il suo ingresso trionfale allo Studio 54, a cavallo di un destriero bianco e scortata da un barista coperto solamente da vernice e paillettes dorate, per festeggiare il suo trentesimo compleanno, indossando un abito rosso rubino firmato Halston.
Lo scatto fu catturato dall’obiettivo di Rose Hartman apparendo all’istante sui giornali di tutto il mondo e contribuendo a catapultare la giovane moglie di Mick Jagger nell’olimpo delle donne più eleganti della storia, firmata Halston, naturalmente.
Forte fu il suo legame con la cultura pop, sempre elegantissimo, vestito di nero, Mr. Halston amava apparire circondato dalle sue fedelissime modelle ribattezzate Halstonettes. Nella moda, utilizzò quelli che sono diventati i suoi materiali distintivi: jersey, cashmere e l’ultrasuede che brevettò nel 1972, un tessuto particolare, facilmente lavabile anche in lavatrice e adattabile perfettamente alla silhouette della donna. Da non dimenticare il suo Halter Dress, entrato a pieno titolo nei dizionari di moda, sono sue le più belle scollature all’americana e sua l’invenzione di quel tipo di taglio che lasciò un segno indelebile nella storia della moda.
Ma il Re della vita notturna di New York, immerso nel vortice glamour della scena dello Studio 54, cedette alla sfrenata ambizione e alle folli serate a base di eccessi e droghe di ogni sorta.
Fu l’inizio della fine.
Negli anni 80, Halston e il suo brand furono al centro di un’importante controversia commerciale che scosse il mondo della moda e del jetset. Dopo diverse sconsiderate operazioni commerciali, Halston finì per perdere il controllo della sua casa di moda e JCPenny e Bergdorf Goodman, grandi magazzini di alta moda che vendevano i suoi prodotti, ritirarono tutto ciò che era firmato dallo stilista dai loro scaffali. Negli anni successivi, il brand fu acquisito più volte e il controllo dell’azienda da parte dello stilista, diminuì drasticamente e in tempo record.
Halston perse ben presto corona, fama e fortuna, caduto dalle vette sociali, esasperato dagli affari in rovina, nel 1983 abbandonò anche il suo favoloso appartamento al 21° piano dell’Olympic Tower di Manhattan, teatro di una vita di sfarzo ormai andata in pezzi. Halston finì per vivere il resto dei suoi anni in solitudine, lontano dai riflettori e a soli 57 anni, nel 1990, sopraggiunse la sua morte per complicazioni da HIV.