Olotrasporto Terra-Spazio
{La NASA teletrasporta un medico tramite ologramma}
di Belly Bellini {Chief Digital Officer}
Un chirurgo della NASA e la sua equipe, sono stati teletrasportati tramite un ologramma sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per dialogare ed interagire in tempo reale con gli astronauti, utilizzando la tecnologia di telemedicina 3D.
L’esperimento è stato condotto con l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Thomas Pesquet e si tratta del primo esperimento di “olotrasporto” tra la Terra e lo Spazio.
“È un modo completamente nuovo,
per comunicare su grandi distanze e di esplorare, in cui la nostra entità umana è in grado di viaggiare fuori dal pianeta”
L’olotrasporto richiede l’uso di un visore per la realtà aumentata (come la tecnologia Hololens di Microsoft) affinché chi lo indossa, sia in grado di percepire e interagire ad esempio con un medico che si trova a distanza, ripreso da più telecamere. L’olotrasporto, che si basa su un mix di tecnologie tra ologramma e teletrasporto, “rappresenta il primo utilizzo in un ambiente così estremo e lontano come lo Spazio”, spiega la Nasa. Questa tecnologia ha consentito, attraverso interazioni visive e vocali, la comunicazione in tempo reale tra gli scienziati sulla Terra e gli astronauti nella Spazio.
“Questa nuova tecnologia, potrebbe aprire le porte a una miglior sicurezza per gli astronauti e un maggior successo delle missioni spaziali future e a lungo termine.”
Protagonista di questo esperimento è stato il dottor Josef Schmid, la sua immagine è stata registrata, compressa come un file di dati e successivamente trasmessa in 3D sulla Stazione spaziale internazionale, da una innovativa fotocamera chiamata Microsoft Hololens Kinect.
L’astronauta “paziente” dell’Agenzia spaziale europea Thomas Pesquet ha così potuto interagire con il medico con un visore di realtà mista, in grado di sovrapporre e fondere le immagini del medico con l’ambiente della Iss, potendo conversare con il dottor Schmid e i membri del suo staff. L’olotrasporto finora non era mai stata utilizzato per mettere in contatto persone sulla Terra e nello spazio e sarà da ora in poi, una possibilità che potrà essere sfruttata nelle missioni di lunga durata, permettendo agli astronauti di consultare medici, di confrontarsi con i tecnici che hanno fornito loro sofisticate tecnologie, ma anche di incontrare ad esempio, i propri familiari.