The Blitz Kids: come i New Romantics fecero oscillare di nuovo Londra
{al “Blitz” naturalmente}
di Micaela Antozzi {Art Director}
Nei primi anni ’80 la discoteca Blitz di Covent Garden a Londra fu la culla di quello che divenne noto come il movimento New Romantic e quelli che la frequentavano erano conosciuti come “Blitz Kids”.
Era un posto dove la gente andava il martedì sera e la classe sociale e il proprio background non contava affatto, anzi, venivano lasciati direttamente fuori dalla porta.
In questo posto veniva celebrata la libertà con un mix di culture: performers, istituzioni e arte
Il sottofondo musicale era Kraftwerk, Bowie, Roxy Music, band come Ultravox, Gary Kemp Spandau Ballet, Boy George, Wham!, Bananarama e Steve Strange dei Visage, Marilyn, ma anche artisti del calibro di John Galliano, Sade Adu, Stephen Linard, Stephen Jones.
Persone che avrebbero modellato
il suono e lo stile dei tempi
A Londra, nel frattempo, i giorni di gloria del punk erano ormai svaniti e le strade erano coperte di immondizia. E in questa situazione terribile arrivò una nuova generazione intenta a rendere glamour la propria vita, che alcuni hanno paragonato a “come ballare sul ponte del Titanic”.
Robert Elms in un vecchio articolo su Independent ricorda quel periodo:
“La notte era un altro Paese. Di giorno la Gran Bretagna era cupa e scarna, esausta, impantanata in scioperi e combattimenti, intollerante e nei guai. (NdR: furono gli anni della Thatcher) Eravamo più vicini al mondo austero e monocromatico della Seconda Guerra Mondiale di quanto non fossimo il Paese cosmopolita e fiducioso in cui viviamo oggi. Cresciuto in questa terra prosciugata “dalle chiusura anticipate” alla fine degli anni Settanta, il grido di “No Future!” dei Sex Pistols sembrava più una promessa che una minaccia.
Ma io con alcuni compagni adolescenti di una grottesca scuola di grammatica ai confini esterni della Northern Line, imparammo ben presto che, a condizione che sapessimo dove cercare e dove volgere lo sguardo, c’era davvero un futuro e arrivò… Lì fuori, dopo il tramonto.
C’era un’aria inebriante in quel seminterrato soffocante, una fervida, prepotente ondata di desiderio adolescenziale, che si mescolava alle tensioni dei Roxy e Kraftwerk per trasportarti lontano, fuori da quella misera Inghilterra . Ma questo non era solo evasione; gli adolescenti che lanciavano “forme stravaganti” stavano modellando la strada da percorrere, ragazzini duri con idee e ambizioni grandi come i loro capelli. Ma era molto più di questo; è stato un lampo accecante del futuro, una premonizione di tutto: dall’MTV, alle etichette dei designer, dalla liberazione gay, agli integratori di stile, dalla cultura delle celebrità, alla cultura rave.”
Lo spiega bene il film “Worried About The Boy della BBC2” dove ricrea il trucco e la follia di quel periodo in un dramma singolarmente sorprendentemente tenero che si concentra sulla vita di George Alan O’Dowd, meglio conosciuto come Boy George e la sua fuga dalla periferia verso le astuzie del West End e le serate al Blitz.
Qui sotto il trailer, se vi capita, cercatelo e guardatelo a me è piaciuto tantissimo.
Presto ogni porta prometteva una festa e ogni vicolo segnava una scena.
Londra stava di nuovo oscillando,
era di nuovo swinging
Il Blitz, questo piccolo club iniziò ben presto a fare notizia grazie ai suoi stili esagerati di abbigliamento e trucco, senza distinzione, per entrambi i sessi.
Successivamente, tutto questo periodo, fu documentato in prima persona da Gary Kemp nel suo libro del 2009, I Know This Much: From Soho to Spandau, dove da questo caos glamour, pavoneggiante di trucco e mascara, sarebbero emersi gli Spandau Ballet – la band che avrebbe definito un’epoca e avrebbe tenuto alto lo stendardo vittorioso dei New Romantics.