Improvvisamente un malessere strano
{non proprio influenzale, o meglio, io non l’avevo mai provato…}
Intervista a Giorgio Pellegrino
Greaser Garage
di Micaela Antozzi
Ciao Giorgio, sono felice di incontrarti, seppur virtualmente, visto il periodo. Sei conosciuto per la tua prestigiosa officina Greaser Garage, ormai identificata a livello nazionale e internazionale e qualcuno dei nostri lettori ha avuto modo di leggerti in un nostro precedente articolo durante la prima ondata, dove il covid aveva colpito con tutta la sua forza, persone e attività, fisicamente ed economicamente. Oggi siamo qui perché in prima persona hai contratto questo virus e per raccontarci come è andata.
La prima domanda che voglio farti è: ti sei mai chiesto come ti sei infettato?
Si me lo sono chiesto più di una volta. Credo di aver abbassato la guardia, sono arrivato alla conclusione che sia stato un cliente o un amico che si è presentato in officina, perchè nei 10 giorni precedenti non ho avuto altre attività sociali se non il lavoro.
Come comincia la tua storia?
E’ iniziata improvvisamente una notte con dei brividi di freddo, mai successo così dal nulla. Il giorno seguente mi sentivo molto strano, spossato, qualche colpo di tosse, ma ho incolpato la stanchezza.
Il giorno successivo ancora peggio. Ricordo che mi sono svegliato con un forte mal di testa e man mano che proseguiva la giornata, anche con dolori muscolari.
Un malessere generale, insomma, e sempre con questo mal di testa che non mi lasciava mai, nemmeno dopo aver preso delle medicine specifiche.
Sono arrivato a sera che ero completamente a pezzi.
Sentendomi febbricitante ho misurato la febbre ed era a 38.4 mentre la tosse diventava sempre più forte. Ma credimi, era un malessere strano, non proprio influenzale, o meglio, io non l’avevo mai provato.
Ho la fortuna di avere la moglie infermiera che lavora al pronto soccorso e conoscendomi ha capito subito: era Covid. Da quel momento mi sono isolato in una stanza, prima ancora di fare il tampone, che poi ha confermato la mia positività.
I giorni a seguire sono stati tremendi, febbre oltre i 40, tosse forte, dolori lancinanti in tutto il corpo e un grande affanno, fino ad arrivare a 2 crisi respiratorie, superate fortunatamente grazie all’aiuto di mia moglie.
Ti senti miracolato? Fortunato?
Miracolato non so ma fortunato parecchio. Quando ho avuto quelle crisi respiratorie il mio terrore era di peggiorare e finire in ospedale, magari in rianimazione.
Tu però avevi un lavoro a cui non potevi mancare giusto? Sei il Boss, gestisci questa officina prestigiosa che si occupa di modificare, ricostruire e personalizzare moto, sei tu il “cervello” di Greaser Garage. Come ti sei sentito?
Impotente. E’ un qualcosa che solo chi ama il proprio lavoro può provare. Ho dovuto chiudere e a malincuore lasciare i dipendenti a casa. Non è facile per chi porta avanti una azienda.
Conoscendoti sei una persona in forma, sportivo, ti sentivi invincibile?
Certo ho abbassato la guardia, ma nessuno è invincibile, come nessuno è immune ad ammalarsi.
Ringrazio di essere una persona che non ha mai avuto patologie pregresse e di essere riuscito a combatterlo a casa, ma purtroppo non tutti sono stati fortunati come me.
La preoccupazione, ovviamente si estende ai propri cari, come hai vissuto l’isolamento?
Malissimo, uno su tutti perchè l’ho trasmesso a mia figlia che fortunatamente essendo molto giovane, l’ha superata in pochi giorni.
Non è stato facile vivere isolati quasi un mese, pensi a qualsiasi cosa, anche al peggio e senza poter far nulla a riguardo.
Come sei stato assistito e soprattutto, ti sei sentito supportato da medici ed istituzioni preposte?
Onestamente, nel mio caso tutto ha funzionato bene. Forse sono stato fortunato, per altri non è stato così, purtroppo. La sanità pubblica è stata veloce. Hanno mandato, subito dopo la segnalazione, un medico che mi ha prima visitato e poi ha eseguito il tampone. Poi, durante la degenza è il proprio medico di famiglia che ti ha in carico e anche in questo caso, è andato tutto bene.
Cosa ti preoccupa oggi dal punto di vista sanitario, quali sono le tue paure, anche psicologiche?
La gente, le persone.
Le persone che ancora oggi negano l’evidenza e non fanno nulla per proteggersi, le persone che non comprendono la grande difficoltà mondiale che stiamo vivendo pensando solo a se stesse.
Cosa ti ha lasciato dentro questa esperienza e quanto può aver inciso la paura della malattia e l’isolamento?
Una grande paura dei rapporti sociali.
Purtroppo oltre a stare male fisicamente, questo virus incide anche a livello psicologico. Dopo la malattia hai il terrore di essere di nuovo contagiato, quindi i rapporti personali cambiano inevitabilmente e alzi quel “muro di diffidenza” che in tempi normali non avresti mai eretto.
E’ brutto. Davvero brutto, soprattutto, per chi come me (e come tutti del resto) sente il bisogno del contatto fisico. Credo sia umano.
Cosa ne pensi di tutta questa gente che non vuole mettere la mascherina e addirittura nega il Covid?
Davvero, faccio fatica a comprenderli. E’ incredibile pensare che dopo milioni di morti, ci siano persone che negano la pericolosità di questa malattia.
E mi spiace dirlo, ma li odio profondamente. Tra loro potrebbero esserci dei positivi asintomatici che infetteranno chiunque, senza guardare in faccia nessuno.
La crisi economica che il Covid-19 ha procurato si è già fatta sentire per tanti, e non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze sul nostro avvenire e sul mondo del lavoro, quale sarà il futuro di Greaser Garage, hai già un piano?
Un piano vero e proprio non ce l’ho. Ma molta volontà nel trovare iniziative che generino lavoro, la volontà e la creatività è sempre nei miei pensieri.
Giorgio hai vissuto un’esperienza terribile, ti senti di dare dei consigli o anche di infondere coraggio?
I consigli sono quelli di proteggersi il più possibile, per se stessi e per gli altri, senza abbassare mai la guardia, neanche con amici o parenti, e rispettare scrupolosamente le regole che ci vengono date.
Convivere con questo virus ormai è un dato di fatto anche se speriamo per breve tempo, o almeno finché non troveranno un vaccino e rispettando queste regole, continuare una “vita quasi normale” diventa indispensabile.
Grazie Giorgio per il tuo contributo e grazie per questa intervista su Yazu!, ti auguriamo il meglio. Avanti tutta Greaser Garage!