Il Mercato Centrale
{Milano corre verso il Futuro}
di Alessandro Doldi
{Fashion Manager e Traveller, Milano}
Il Mercato Centrale di Milano, inaugurato a settembre nell’ala ovest della Stazione Centrale, cavalca l’onda di questo nuovo Rinascimento che, dopo un torpore durato un ventennio, ha investito la città.
Si presenta come un mercato tutt’altro che tradizionale, con prodotti di alto livello e servizi di ristorazione con elevato standard qualitativo.
L’offerta è ampia e soddisfa ogni palato: alimentari biologici, le migliori carni, prodotti ittici freschi (si seleziona il proprio pesce in pescheria che viene cucinato al momento), fusion food, dolci di pasticceria, formaggi, cantine di vini ben fornite, caffetterie e bar.
Il viavai è quello di una grande stazione, ma si può trovare un po’ di tranquillità consumando nei luminosi dehors che si affacciano sulla restaurata Piazza 8 Novembre.
La location è decisamente cosmopolita e gritty, con i pavimenti a lastre di metallo satinato e saldate a vista, gli stand arredati ognuno con la propria personalità e stile ma, in qualche modo, perfettamente inseriti in una armoniosa lettura “d’insieme”.
E poi la musica, gli audaci giochi di luce che regalano atmosfere metropolitane e i magnifici manifesti di Simone Brillarelli che danno infine un forte inprinting contemporaneo.
Ritratti espressionisti, graffiti in stile “Brut Art“ e scritte sovrapposte tappezzano quasi ogni muro e sembrano scarabocchiati dagli avventori in attesa tra una pietanza e l’altra o in attesa del proprio treno.
Concetto che Brillarelli non disdegna, perché come egli stesso afferma, la sua è un’arte in costante divenire e soggetta a contaminazioni.
Influenzato dall’opera di Francis Bacon, Cy Twombly e Basquiat, Brillarelli ha trovato la sua cifra lavorando su stampe digitali, sulle quali poi stende i colori utilizzando tecniche miste. Spesso i suoi lavori diventano videoclip in animazione 2D, che accentuano ancora di più i tratti graffianti e decisamente raw.