C.T. Carlo Torrighelli
{Popolo Bue, ti uccidono con l’onda…}
di Micaela Antozzi {Art Director}
C.T. all’anagrafe Carlo Torrighelli, era una figura leggendaria della vita milanese negli ultimi anni ’70/80. Fu uno dei primi e più conosciuti “writer ante-litteram” attivi a Milano, soprattutto nella zona di Parco Sempione, Castello Sforzesco, Piazza Cairoli e lungo la ex-cerchia dei Navigli. Era considerato uno dei protagonisti della cultura popolare metropolitana.
“Chiesa assassina che uccidi con l’onda”, “Popolo bue ti uccidono con l’onda”,
“Nel mondo esistono onde che torturano, danneggiano e uccidono da lontano. Milioni di morti in Italia”.
C.T. era famoso tra gli abitanti di Milano sia per gli slogan che dipingeva con vernice bianca, in lettere maiuscole sui muri e sull’asfalto, sia per la sua attività di predicatore. Si spostava per la città con un carretto trainato da un triciclo e i suoi tre cani chiamati “La Bella, L’Umanità e L’Amore”. Portava sempre con sé una latta di vernice bianca e un megafono, con cui proclamava gli stessi concetti espressi nei suoi graffiti, gli stessi slogan scritti a mano su rettangoli di carta che attaccava sui muri delle strade meneghine.
Il suo slogan preferito era “Popolo Bue: la chiesa ti uccide con l’onda”. Era convinto che qualche potere oscuro (a volte i giapponesi, a volte gli americani, la vecchia URSS e persino il Vaticano) avesse installato dispositivi a onde , capaci di uccidere a distanza, nei sotterranei del Vaticano e in tutte le chiese italiane. “Esistono impianti a onde che torturano, danneggiano e uccidono da lontano. Milioni di morti in Italia, chiesa assassina che uccidi con l’onda”, erano le cose che C.T. raccontava ai passanti. La sua missione, affermava, era quella di avvertire tutti del pericolo imminente, e per farlo scriveva i suoi messaggi sui marciapiedi, sulle strade e sui muri di Milano.
Nonostante avesse un’aspetto pacifico, quando si muoveva con il suo carretto a pedali e i suoi cani, era tutto tranne che remissivo. Un giorno si posizionò sotto Palazzo Marino (il municipio di Milano) e urlò per giorni “non ho una casa, non ho una casa”, finché il Comune non gliene trovò una. La sua fama ebbe un impatto insolito e poco conosciuto: qualcuno tradusse magnificamente le sue frasi in tedesco e le disseminò sui muri e sul Muro di Berlino. Questi graffiti sono ancora molto celebrati dai berlinesi, pur non sapendo (ne sono convinta) che si trattasse di lui.
Un individuo, un triciclo, tre cani e una latta di vernice bianca
Morì nella notte del 4 novembre 1983, all’età di 74 anni, probabilmente a causa di un arresto cardiaco. Fu sepolto nel Cimitero Maggiore di Milano e successivamente i suoi resti furono trasferiti in una celletta dopo l’esumazione.
Nel novembre 2009, in occasione del centenario della sua nascita, gli fu dedicata una mostra intitolata “C.T. L’onda assassina” presso gli edifici dell’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano, accompagnata da un concerto del gruppo milanese Teka.
Carlo Torrighelli, fu un personaggio enigmatico e affascinante, il ricordo e il suo impatto durano ancora oggi.
Altri eventi sono stati dedicati alla sua memoria, riconoscendo il suo ruolo come visionario di strada e testimonianza degli inizi di una Milano vivace e ribelle. La sua eredità rimane quella di un personaggio unico, un simbolo di espressione artistica e di voce contro le ingiustizie sociali, seppur a volte cospirazioniste.