Raymond Depardon, La vita moderna
{la prima personale del fotografo e regista francese}
di Federico “Mac” Macchi
{Reportage, documentaristica}
Fino al 10 aprile, in Triennale a Milano, in mostra gli scatti del fotografo e cineasta francese, i volumi monografici dell’artista– Depardon ne ha pubblicati oltre sessanta – e due pellicole: “New York”, un corto di 10 minuti, in cui racconta il suo rapporto con la città e “San Clemente”, a poca distanza da Venezia, dove descrive i giorni precedenti la chiusura dell’omonimo ospedale psichiatrico.
Realizzata con la complicità dell’artista francese Jean Michel Alberola, l’esposizione testimonia come la ricerca di Depardon esplori mondi e contesti molto diversi: dalle comunità rurali francesi alle periferie urbane di Glasgow, dalla vita nella New York degli anni Ottanta agli ospedali psichiatrici in alcune città italiane negli anni Settanta.
Più di 300 immagini nei più diversi formati, in bianco e nero e a colori, si susseguono lungo le sale di “La vita moderna”, la prima personale dedicata al lavoro del fotografo e cineasta francese Raymond Depardon realizzata in collaborazione con la Fondation Cartier pour l’art contemporain.
Raymond Depardon, nato come fotoreporter, grande volto della Magnum e per le migliori agenzie francesi e non solo, va incontro ai suoi soggetti con discrezione e umiltà, costruendo un rapporto profondamente umano con persone e luoghi. Da sempre un indagatore di mondi tanto diversi tra loro, la sua capacità di ritrarre l’essere umano vive da sempre nei suoi scatti.
Dal Ciad al Libano, nei deserti e nei Paesi in guerra, ha ritratto le vie del mondo come “passeggero del tempo”
Grazie a Fondation Cartier, che da anni segue Depardon e colleziona molta della sua produzione, sono esposte in Trennale ben otto serie di fotografie in 1300 metri quadrati, per un totale di trecento scatti.