Pirelli 39
{La rigenerazione del complesso nel progetto di Stefano Boeri per Milano}
di Micaela Antozzi {Art Director}
Il concorso internazionale di architettura indetto nel novembre 2019 relativo al progetto sulla rigenerazione del complesso immobiliare di via Pirelli 39 a Milano, è stato vinto dagli studi Stefano Boeri Architetti e Diller Scofidio + Renfro (DS+R).
Pirelli 39 è un complesso collocato al centro dell’area Porta Nuova Gioia in una posizione strategica fra la stazione Centrale, a est, e scalo Farini, a ovest, e rappresenta il punto di accesso a Porta Nuova proveniendo da nord verso il centro città.
La sua riqualificazione si inserisce nel processo di rigenerazione dell’area su scala di quartiere iniziato con Gioia 22 e che si completerà nei prossimi anni con lo sviluppo dei progetti di Pirelli 35 e Gioia 20. Oggi l’immobile, dismesso dal Comune di Milano nel marzo 2015, rappresenta una frattura urbana che interrompe le diverse parti dei quartieri circostanti: privo di certificazioni di sostenibilità, non conforme alle norme anti-sismiche, inefficiente per un uso moderno e con problemi strutturali, di inquinamento e degrado ambientale-urbanistico-edilizio.
Stefano Boeri con il suo Bosco Verticale, realizzato nel 2014 non solo diede nuova vita ad un intero quartiere di Milano, ma dimostrò anche come la città fosse pronta a fare un salto nel futuro architettonico.
Con questo nuovo progetto, siamo sicuri che l’architetto ci regalerà un altro capolavoro.
Il progetto di riqualificazione del complesso immobiliare realizzato dai due studi prevede il recupero di due edifici esistenti: uno a torre e l’altro a ponte che si trova su via Melchiorre Gioia, unitamente alla realizzazione di una nuova torre. Nel dettaglio:
Recupero dell’edificio esistente:
l’edificio sarà ripensato mantenendone la prevalente destinazione terziaria ma adeguandolo agli attuali standard di uso degli spazi uffici nel segno dell’innovazione, della sostenbilità e del mantenimento del carattere dell’edificio originario, aggiornandolo nell’impiantistica e nelle performance energetiche e adeguandolo strutturalmente al fine di consentirne parametri adeguati di efficienza, consentendo di considerare il riuso dell’edificio esistente rispetto all’alternativa di una demolizione e ricostruzione integrale.
Edificio a ponte:
percepito oggi come un “muro” di separazione su via Melchiorre Gioia, viene ripensato svuotandolo e rendendolo leggero, mantenendone il segno architettonico di ponte a scavalco sulla strada e aggiornandolo nei conenuti come un nuovo “Hub” a servizio della città. Uno spazio aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness, dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale ed estensione della Biblioteca degli Alberi. Punto centrale della trasformazione dell’edificio sarà la Green House, una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.
Nuova torre residenziale:
700 mq di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni, assorbiranno 14 tonnellate di Co2 e produrranno 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati. Con 2.770 mq di pannelli fotovoltaici la torre sarà in grado di autoprodurre il 65% del proprio fabbisogno energetico. L’edificio prevede parti strutturali in legno che ne diminuiranno il carbon footprint, tra cui 1.800 metri cubi di legno dei pavimenti che consentiranno di risparmiare fino a 3.600 tonnellate di biossido di carbonio nelle fasi di costruzione.