Memoriale Brion
{Luogo di silenzio, bellezza e meditazione}
di Nicola Stradiotto {Illustrator & Graphic Designer}
Il memoriale Brion o semplicemente Tomba Brion, è un complesso funebre monumentale situato a San Vito di Altivole, in provincia di Treviso. Il complesso funebre ospita le spoglie di Giuseppe Brion e quelle di alcuni parenti: è un luogo simbolo dell’amore coniugale. Questo luogo fu fin da subito percepito come luogo di pace e meditazione, silenzio e bellezza, aperto a tutti.
Questo è l’unico lavoro che vado a vedere volentieri, perché mi sembra di aver conquistato il senso della campagna, come volevano i Brion.
Tutti ci vanno con molto affetto: i bambini ci giocano, i cani corrono… bisognerebbe fare tutti i cimiteri così”. (Carlo Scarpa)
Nel 1969, a seguito dell’improvvisa morte di Giuseppe Brion, fondatore e proprietario della Brionvega, venne commissionata dalla moglie Onorina la realizzazione del complesso monumentale all’architetto veneziano Carlo Scarpa.
L’opera fu progettata e realizzata fra il 1970 e il 1978, anno in cui Carlo Scarpa morì, e terminata poi seguendo i suoi disegni. Presso il memoriale Brion è sepolto lo stesso Carlo Scarpa, insieme alla moglie Nini Lazzari. La loro tomba è sita in un punto discreto, di congiunzione tra la sua monumentale creazione e il vecchio cimitero del paese. Il complesso funebre è racchiuso da un muro di cinta, inclinato di 60 gradi. Il terreno al suo interno è più alto del terreno a circostante, a simboleggiare il tumulo.
L’opera di Scarpa conta cinque edifici, composti in gran parte da cemento armato. All’ingresso del memoriale, troviamo una lunga costruzione: i propilei, posti sul fondo del cimitero di paese, hanno l’aspetto di un portale. Sulla parete di fondo, il motivo dei due anelli che si intrecciano: uno rivestito di mosaico azzurro e l’altro rosa, a simboleggiare l’amore coniugale.
Sulla destra, una vasca d’acqua con un piccolo padiglione: il padiglione della meditazione, che si presenta come un solido a cui è stata tolta la parte inferiore e appare sospeso in aria, sopra l’acqua. In realtà è sorretto da esili montanti dal profilo spezzato.
Luogo magico e dalla tranquillità mistica, è volutamente separato del resto del complesso mediante una lastra di vetro che si abbassa e scompare nell’acqua. La lastra è azionata da un sistema di cavi e pulegge, nascosto all’occhio del visitatore.
A sinistra dell’entrata, c’è un’opera a metà strada tra un arco e un ponte, una specie di arcosolio con le tombe dei coniugi Brion: i due sarcofagi sono disposti inclinati l’uno verso l’altro. A nord del sito c’è l’edicola dei familiari, a ridosso del muro di cinta. A ovest invece, una chiesetta a forma cubica: una piccola cappella o tempietto, situata al centro di una vasca d’acqua, nella quale sono collocate forme di calcestruzzo a gradini, quasi a rappresentare le fondamenta affioranti di antichi edifici. Di fianco vi è un piccolo giardino che ospita il camposanto dei parroci del paese. Al centro dell’aula una lastra rettangolare indica la posizione del feretro.
Nel 2022 il regista Denis Villeneuve utilizzò il memoriale come location per alcune riprese del film “Dune”.