Un modello globale per la produzione sostenibile
{su un tetto di Parigi}
di Emelise Giovanoli {Architetto}
Situato in cima a un importante complesso espositivo in fase di riqualificazione, sui tetti del Parc des Expositions, Porte de Versailles, è nato “l’orto urbano” più grande del mondo. Questa nuova impresa utilizza il metodo dell’aeroponico dove le colture, poste in torri verticali e annebbiate con una soluzione contenente sostanze nutritive (come i fertilizzanti) disciolte in acqua, consente di coltivare un gran numero di piante in una piccola area.
Oltre a non richiedere pesticidi, questo metodo utilizza un sistema idrico chiuso senza “nessun suolo”, riducendo al minimo il rischio di inquinanti e con un’impronta di Co2 eccezionalmente bassa.
A ridosso di questo progetto vi è Agripolis, impresa agricola urbana con sede a Parigi che ha vinto il bando per questo progetto. L’obiettivo è quello di rendere la nuova fattoria urbana un modello di produzione sostenibile, riconosciuto in tutto il mondo. Con l’utilizzo di prodotti di qualità, cresciuti al ritmo dei cicli della natura, nel cuore di Parigi. L’azienda offrirà anche una serie di servizi legati all’agricoltura urbana, tra cui percorsi didattici, laboratori di team building ed eventi speciali, ma soprattutto darà la possibilità ai residenti locali di affittare piccoli appezzamenti di ortaggi.
Con il piano di coltivare più di 30 specie di piante diverse, il sito produrrà circa 1.000 kg di frutta e verdura ogni giorno in alta stagione. Curati da circa 20 giardinieri, utilizzeranno anche altri metodi interamente biologici.
La città ha avviato diverse altre iniziative per coltivare nei suoi angoli nascosti e sottoutilizzati. Nell’ambito del progetto Parisculteurs del comune, una nuova passeggiata agricola è in costruzione a Barbès, ma non solo, un garage sotterraneo in disuso nel centro di Parigi, La Caverne, sta ora coltivando insalata indivia e funghi.