Addio Vivienne Westwood
{protagonista dello stile, fuori da ogni schema}
di Micaela Antozzi {Art Director}
Fashion designer, eccentrica, ribelle, audace ed irriverente, l’icona Brit protagonista nella storia del costume, si è spenta all’età di 81 anni, a Clapham, nel sud di Londra, giovedì 29 dicembre 2022.
Una lunga carriera evidenziata da sfilate trionfanti a Londra, Parigi, Milano e New York, pioniera stilista britannica che ha svolto un ruolo chiave nella cultura punk, movimento che ha influenzato numerose forme d’arte e aspetti culturali in genere, dalla musica alla letteratura, dalle arti visive alla moda.
Vivienne Westwood se ne è andata.
Il mondo ricorderà questo personaggio, una donna che ha vissuto in “altri tempi” ma che è rimasta fino all’ultimo contemporanea, sempre “in front row”,
con il suo stile inconfondibile
Nata nel 1941 nel villaggio di Tintwistle nel Derbyshire, per poi trasferirsi con la sua famiglia a Londra nel 1957, dove frequenta una scuola d’arte solo per un semestre. Designer autodidatta e senza una formazione di moda, Vivienne Westwood impara ben presto a realizzare nuovi modelli, smontando abiti di seconda mano che trovava in vari mercatini.
Negli anni ’60 mentre lavorava come insegnante di scuola elementare, dopo essersi separata dal suo primo marito, Derek Westwood, l’incontro con Malcolm McLaren e l’apertura nel 1971 di un piccolo negozio in Kings Road, a Chelsea, diventato in seguito, un ritrovo di molte band, inclusi i Sex Pistols, di cui McLaren era il manager.
La prima sfilata di Vivienne, nel 1981 per la sua collezione Pirates, fece decollare la sua carriera diventando una delle star più celebri del mondo della moda. I suoi modelli provocatori e talvolta controversi arrivarono a definire completamente l’estetica punk, trasformando Vivienne Westwood in una delle stiliste di moda più celebri della Gran Bretagna, mescolando nel suo stile, riferimenti storici, sartoria classica e svolazzi romantici, con messaggi più duri e talvolta apertamente politici.
Anche se l’impero del design della Westwood è diventato un business multimilionario, la designer non ha mai perso la sua vena di attivista.
Nel 2007 ha pubblicato un manifesto intitolato Active Resistance to Propaganda , in cui scriveva: “Abbiamo una scelta: diventare più colti, e quindi più umani – o non scegliere di essere l’animale distruttivo e autodistruttivo, vittima della nostra stessa intelligenza (To be or not to be)”.
A metà degli anni 2000, la Westwood ha rivolto la sua attenzione politica alla crisi climatica. Ha mostrato sostegno all’informatore statunitense Chelsea Manning e al fondatore di WikiLeaks Julian Assange, nonché a partiti politici, enti di beneficenza ambientali tra cui Cool Earth e Greenpeace e alle manifestazioni di Occupy nel 2011.