Susanna Garbui
{Dall’invisibile al visibile, dal sentire alla materia}
di Susanna Garbui {Pittrice}
La cosa più bella è svegliarsi al mattino ed avere una gran voglia di vivere. La pittura mi fa questo effetto.
Tra tutti i lavori del mondo a cui penso non riesco a trovarne uno che si adatti a me, ma quando mi chiedo cosa vorrei fare tutto il giorno e stare bene, la mia risposta è….. dipingere; quando mi sono resa conto di questo ho deciso di dedicarmi alla pittura, questa forza naturale che mi fa sentire viva!!
Tutti i miei lavori hanno origine dall’esigenza di rispondere a quelle domande che richiedono tempo, coscienza, consapevolezza, ma di cui non riuscirei a stare senza.
Perché sono qui? Perché sono nata? Perché sono viva e qual’è la mia missione su questa terra, così bella e inquietante allo stesso tempo?
Quando i miei pensieri entrano in questo loop infinito, esco di casa, cerco la pace camminando, immergendomi nella natura tra le campagne che amo, dove sono nata, dove da sempre sono vissuta. Qui mi sento parte di qualcosa di grande, assoluto ed inspiegabile. Ed è forse questo sentire che placa i miei vuoti, quei buchi nello stomaco riempiti solo dall’essenza della bellezza che da sempre c’è, che si trova nelle cose essenziali, in un fiore, in un albero, in un cielo….
E’ proprio qui che ritrovo me stessa, quando guardo il cielo e la sua infinità mi chiedo quale grande e meravigliosa forza creativa è riuscita a creare tutta questa bellezza?
Qui risiede lo spirito del Divino, possiamo chiamarlo come vogliamo, Dio, Universo, Amore, Energia, secondo me è troppo grande per essere definito.
Allora per cercare di catturare questa forza, scatto delle foto, chiedo il permesso a Dio di impressionare uno stato d’animo su una pellicola.
Così raccolgo spunti, creo e compongo le immagini che poi riproduco sulla tela; la pittura infatti, è la disciplina artistica che sento più mia, attraverso la quale riesco ad esprimere al meglio ciò che sento. E’ come viaggiare, riflettere su se stessi e sul mondo; è cercare la propria verità rispetto a ciò che accade, accendere una luce nell’ oscurità.
Quando dipingo avviene una sorta di trasmutazione interiore, dall’invisibile al visibile, dal sentire alla materia, porto fuori ciò che ho dentro, ed è proprio in questo atto curativo che sento una profonda guarigione.
Dipingo ad olio, mettendo insieme soggetti figurativi ed elementi astratti; sono affascinata dalla geometria sacra, attraverso di essa indago l’intimo legame che intercorre tra ogni forma di vita, il quale segue determinati schemi e regole riproducibili mediante forme geometriche. Questo concetto si riflette nelle mie opere attraverso la ricerca di un’armonia tra il soggetto ritratto e le forme che raffiguro graficamente. Pongo molta attenzione anche all’aspetto cromatico che va a caratterizzare l’equilibrio compositivo dell’opera stessa.
In tutto questo mio essere, il momento che però ritengo più interessate e direi quasi catartico, avviene quando lo spettatore osserva l’opera d’arte. Si crea un legame, una connessione profonda, tra il mondo interiore dell’artista e chi guarda la sua opera; per me questa è una grande opportunità, è mettersi a servizio di chi guarda, creare spunti di ricerca interiore. La trovo una cosa bellissima, di cui sentirmi onorata.
Grazie all’arte quindi, divento testimone di una profonda guarigione interiore, che non riguarda solo me stessa, ma l’intera umanità.