GREASER GARAGE, REALIZZIAMO SOGNI
{Kustom Kulture Art}
di Giorgio Pellegrino {Founder Greaser Garage}
“Molto spesso una crisi è tutt’altro che folle, è un eccesso di lucidità” cantavano i Bluvertigo.
E certamente questo virus pandemico dovuto al Covid-19, non ha risparmiato nessuno. Ha colpito con tutta la sua forza, persone e attività. Lo ha fatto fisicamente, psicologicamente ed economicamente.
Per un’officina che si occupa di modificare e ricostruire moto, è un momento singolare in cui tutte le attenzioni vengono concentrate sul necessario e l’essenziale: momento che induce una riflessione virtuosa e che diventa occasione per appellarsi a tutta la lucidità sopra citata.
Noi di Greaser Garage, officina ormai riconosciuta a livello nazionale e internazionale, non ci siamo persi d’animo e senza indugio ci siamo messi in prima linea per capire come poter sfruttare questo limbo temporale e sociale e per andare a ripercorrere quanto fatto negli ultimi anni.
Scoprire idee e tentativi
non portati a termine,
esplorare percorsi solo immaginati
Il nostro modus operandi prevede un iter piuttosto lungo e variegato nella creazione di un veicolo speciale: da un primo contatto con il cliente, (che avviene via mail o tramite social, oppure fisicamente) a quando il mezzo è realizzato.
Elaboriamo un’idea, le diamo una forma,
la decliniamo in diverse versioni
ed infine, identifichiamo quella più idonea
Solo a questo punto inizia la costruzione vera e propria, con tutte le variabili e le sfide del caso. La fase esplorativa e concettuale può essere articolata in vari momenti e situazioni e spesso è frutto principalmente del lavoro individuale di due membri dello staff: Giorgio e Matteo.
Il primo sono io, Giorgio, titolare e deus ex machina di Greaser Garage, mentre Matteo, lavorando come grafico in una multinazionale, mi aiuta nei suoi ritagli di tempo e visualizza con me quello che ho in mente.
Dal nostro brainstorming scaturisce solitamente un’idea vincente. Avendo un rapporto diretto col cliente, filtro le sue necessità cercando di trovare in maniera “creativa” la vera natura dei suoi desideri e di quello che desidera. A questo punto parlo con Matteo, per redigere un brief di massima, che a sua volta fa un mix tra la mia visione e il suo punto di vista. E come una scultura la moto prende “forma”.
Tramite un bozzetto, viene sgrossata e corredata man mano di tutti i dettagli, fino a raggiungere un risultato foto realistico, che viene successivamente presentato al cliente.
Ottenuta l’approvazione, (spesso dopo ulteriori passaggi di revisione e aggiustamento) la moto sale sul ponte e si inizia veramente a fare sul serio: le sagome vengono realizzate in cartone o mediante intelaiatura metallica per definirne i volumi, e successivamente si procede a modellare le forme e i dettagli.
Quando il prototipo soddisfa i requisiti funzionali ed estetici, è la volta di iniziare a costruire le varie parti usando acciaio, alluminio, plastica, carbonio.
La costruzione e la finitura richiedono la collaborazione e l’intervento degli altri componenti del mio staff: Luca alla costruzione, Elena alla verniciatura, modellazione e preparazione, Walter alla meccanica e io… Giorgio, che mi divido su tutti i fronti. Con Matteo e gli altri continuiamo periodicamente a supervisionare il lavoro e a verificarne la fedeltà al progetto, modificandolo, se notiamo aree migliorabili.
Tutto questo è stato, finora, evidentemente facilitato dalla contemporanea presenza dei vari “attori” sulla scena, ma il lockdown forzato per la pandemia e le conseguenti limitazioni dopo, ha messo a dura prova questa “macchina ben oliata” portandoci a reinventare diversi passaggi e affidandoci alla tecnologia e all’inventiva.
Abbiamo rispolverato progetti, interrotti e riaffrontati, alla luce delle nuove esperienze maturate. Abbiamo codificato alcuni passaggi, sviluppandoli in maniera empirica. Abbiamo imparato a dare forma e sostanza al nostro pensiero, senza l’ausilio della fisicità.
Pur a distanza, il lavoro non si è fermato. Con un “traffico di video e foto” utilizzati come base per realizzare fotomontaggi temporanei, siamo riusciti ad illustrare le modalità con cui intervenire su singoli progetti. L’arrivo – già messa in cantiere nei mesi pre-pandemia – di una stampante 3D (parte integrante del nostro processo creativo) ha poi portato nuovo entusiasmo e curiosità aiutandoci a risolvere e a immaginare in maniera differente alcuni passaggi “critici” sul prototipo da realizzare.
Questo virus infame
non ha fermato la creatività,
questo posso dirlo.
E noi con la stessa passione…
continuiamo a “realizzare sogni”
Non sempre è facile trasformare un problema in opportunità, come molti suggeriscono di fare, ma certamente, anzi sicuramente, le difficoltà ci hanno spinto a riflettere su quello che facciamo, a come farlo nel modo più indicato per i nostri tempi.
Info:
⊕ Greaser Garage
Via G. Adamoli, 453 – 16141 Genova
+39 010 8382004 – [email protected]